Un altro dipinto di Evola all’asta!

A cura della Redazione di RigenerAzione Evola

L’arte dadaista di Evola continua a riscuotere successo presso appassionati e collezionisti. Dopo l’ultima aggiudicazione dell’opera “DDDD – Paysage dada” nel dicembre scorso a Milano, presso la casa d’aste Pandolfini, ora un’altra opera del barone viene battua all’asta, stavolta a Bolzano, presso la casa d’aste Bozner Kunstauktionen, dove già lo scorso novembre era stato aggiudicato un “Senza Titolo” evoliano.

L’opera in questione è particolarmente interessante. Come si legge sul noto sito specializzato arsvalue.com, si tratta di un olio su cartone (50,5 x 39,5 cm), di nuovo senza titolo, risalente agli anni Venti, recentemente ritrovato in una collezione romana assieme a due cartoline d’epoca vergate a mano da Evola stesso. La particolarità è che tali cartoline ricondurrebbero la provenienza del dipinto alla cerchia del Ministro Giovanni Gentile e del suo allievo Ugo Spirito. In una delle cartoline, infatti, il barone scrisse: “Gentile amico, ringraziandola per la stima accordatami con il Prof. Spirito, le rivolgo i miei più sinceri auguri di Buon Natale. J. Evola”.

L’opera dadaista di Evola aggiudicata nella recente asta del 19 giugno scorso a Bolzano

Il dipinto è stato battuto all’asta alla Bozner Kunstauktionen il 19 giugno scorso, quale Lotto n. 6, con una base d’asta di 13.000 euro. Il valore stimato oscillava tra i 13.000 ed i 20.000 euro; ebbene, l’opera è stata aggiudicata per 27.000 euro (più i diritti) ad un collezionista italiano, valutazione ritenuta molto buona. Evola è stato uno dei pezzi forti della giornata insieme ad altri artisti italiani, tra cui spicca il pittore futurista Tullio Crali, grande amico di Filippo Marinetti, di cui è stato aggiudicato ad un collezionista londinese, per 48.000 euro, un notevole “Volo di ricognizione” del 1934, in cui venivano recepite ed applicate le istruzioni presenti nel Manifesto dell’aeropittura del 1931.



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"In una civiltà tradizionale è quasi inconcepibile che un uomo pretenda di rivendicare la proprietà di una idea e, in ogni caso, in essa chi così facesse, con ciò stesso si priverebbe di ogni credito e di ogni autorità, poiché condannerebbe l’idea a non esser più che una specie di fantasia senza alcuna reale portata. Se una idea è vera, essa appartiene in egual modo a tutti coloro che sono capaci di comprenderla; se è falsa, non c’è da gloriarsi di averla inventata. Una idea vera non può essere «nuova», poiché la verità non è un prodotto dello spirito umano, essa esiste indipendentemente da noi, e noi abbiamo solo da conoscerla. Fuor da tale conoscenza, non può esservi che l’errore" (R. Guénon)

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